
La vita di don Luciano Pizzo è segnata fortemente dalla città di Loano, dove nasce il 15/4/1948 e viene battezzato il 24/4/1948, da genitori di Balestrino, dove crescerà, andrà a scuola e riceverà la s. Comunione e la s. Cresima; tornerà nella nostra città come parroco di San Pio X nel 1998.
Entrato nel Seminario vescovile di Albenga, riceverà l’ordinazione diaconale l’11/6/1974 e l’ordinazione sacerdotale il 5/4/1975, insieme al caro amico don Fabrizio Fabbris, nella cattedrale di San Michele Arcangelo dalle mani del vescovo mons. Alessandro Piazza.
Da questo momento inizia il suo servizio ininterrotto nella Chiesa Locale di Albenga-Imperia, ricoprendo ruoli diocesani come incaricato per la Pastorale giovanile, per la Pastorale familiare e soprattutto come assistente dell’Azione Cattolica. Attraverso il metodo di questa associazione – preghiera, azione, sacrificio – ha guidato generazioni dei nostri giovani, testimoniando in mezzo a loro l’importanza di essere in comunicazione diretta col Padre, attraverso la preghiera, di agire concretamente rispondendo alle necessità dei fratelli e di offrire ogni successo e ogni delusione al Signore, nella certezza che tutto nelle sue mani diventa Grazia.
Don Luciano ha servito contemporaneamente la nostra Chiesa nelle parrocchie:
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Vice-parroco di Laiqueglia (1974-1984)
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Parroco di San Bartolomeo al Mare (1976-1987)
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Ospite di don Alessandro nella parrocchia di San Pio X a Loano (1984-1986), mentre si occupa a tempo pieno della Pastorale Giovanile diocesana
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Parroco di San Vincenzo Ferreri ad Alassio (1987-1991)
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Rettore del Seminario Vescovile (1991-1997)
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Parroco di San Fedele e Lusignano di Albenga (1997-1998)
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Parroco di San Pio X a Loano (dal 1/9/1998 a oggi)
Grazie a don Luciano, perché è stato un “pastore” per noi!
Domenica 6 aprile, la comunità diocesana a Loano, nella chiesa di San Pio X, alla messa delle 11, ha manifestato con la sua entusiasmante presenza la sua gratitudine. Dalle autorità cittadine, al vescovo diocesano Guglielmo Borghetti, dal vescovo emerito di Lima Lino Panizza (nativo di Balestrino come don Luciano), a don Raul venuto apposta dal Perù, da don Carlos che studia a Gerusalemme, al presidente diocesano dell’A.C., dalla responsabile diocesana della Caritas, ai numerosi confratelli, dai suoi amati parenti, ai parrocchiani di San Pio, di Laiqueglia, di Alassio San Vincenzo, di San Fedele e Lusignano – tutti uniti intorno a questo prete poco appariscente, ma che porta su di sé, come ci ha fatto notare mons. Panizza, “l’odore” delle pecore (immagine efficace per definire noi fedeli).
Gli applausi ripetuti, la gioia palpabile fra le persone, la convivialità hanno dato come risultato l’effetto sperato: una comunità che prega, canta, si commuove, fa festa, una comunità che cerca di vivere l’Amore di Cristo.
La speranza che ci scalda il cuore è che il Signore conceda alla nostra Chiesa tanti preti che sappiano essere, come don Luciano: guide credibili alla sequela di Cristo.
Giosetta Bertonasco Rubatti