Letture, Vangelo e Parola della Domenica 21 Aprile 2024

Pubblicato giorno 13 gennaio 2024 - Commento al Vangelo della Domenica, In home page

Domenica 21 Aprile 2024

Prima lettura  At 4,8-12

Dagli Atti degli Apostoli

 

In quei giorni, Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani, visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato, sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato. Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d’angolo. In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».  Parola di Dio

 

Salmo responsoriale  Sal 117

 

La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo.

 

Rendete grazie al Signore perché è buono,

perché il suo amore è per sempre.

È meglio rifugiarsi nel Signore

che confidare nell’uomo.

È meglio rifugiarsi nel Signore

che confidare nei potenti.

 

Ti rendo grazie, perché mi hai risposto,

perché sei stato la mia salvezza.

La pietra scartata dai costruttori

è divenuta la pietra d’angolo.

Questo è stato fatto dal Signore:

una meraviglia ai nostri occhi.

 

Benedetto colui che viene nel nome del Signore.

Vi benediciamo dalla casa del Signore.

Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,

sei il mio Dio e ti esalto.

Rendete grazie al Signore, perché è buono,

perché il suo amore è per sempre.

 

Seconda lettura  1Gv 3,1-2

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

 

Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.  Parola di Dio

 

Vangelo  Gv 10,11-18

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

 

In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».  Parola del Signore

Don Luciano: La Parola della Domenica

La quarta domenica di Pasqua è la domenica del Buon Pastore che si avvicina alle pecore non per giudicare ma per amare. Negli Atti degli Apostoli Pietro ci fa capire che il Buon Pastore  è colui che guarisce gli infermi e sta in mezzo a tutti coloro che hanno bisogno per sostenerli nel nome di Gesù: “Cristo il nazareno che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti è colui che ha guarito l’infermo”. Solo in Gesù c’è salvezza perché Gesù ama ogni uomo in qualunque situazione si trovi. S. Giovanni, nella sua prima lettera, dice: “Che noi fin d’ora siamo figli di Dio… quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è”. Il vangelo di Giovanni, che ci presenta la figura del Buon Pastore, in contrapposizione con il mercenario: il Buon Pastore ama le pecore fino a donare la propria vita per loro, al mercenario non gli importa delle pecore, e se vede arrivare il lupo , scappa e le lascia allo sbando. Gesù sottolinea anche il rapporto personale che lui ha con tutte le pecore: “io conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me”. Questa espressione ci invita a riflettere se noi conosciamo Gesù e fino a che punto lo conosciamo, se noi ascoltiamo la sua voce, che si manifesta in tutta la Parola di Dio e nella voce di tutti coloro che seguono Cristo Buon Pastore, oppure abbiamo con Gesù un rapporto superficiale, ma non di vero amore. Papa Francesco, nella sua lettera Evangelii Gaudium,  ci avvicina alla figura del Buon Pastore parlandoci della sua predicazione che è una parola che ardere i cuori e accompagnano alla bellezza e  al bene. Una bellezza fatta anche di immagini che trasmettono il messaggio evangelico con l’ardore del cuore.  Al centro della predicazione sta una grande familiarità con la Parola di Dio, accostata con cuore docile perché essa penetri nel fondo dei pensieri e sentimenti di coloro che ascoltano. È quindi molto importante che il predicatore sia disposto a lasciarsi commuovere dalla Parola e farla diventare carne nella sua esistenza. Solo così lui potrà comunicare agli altri ciò che ha contemplato. Diceva Paolo VI che la gente ha bisogno di testimoni e cioè di uomini che predicano con la loro vita. Papa Francesco ci dice ancora che il predicatore, come Gesù Buon Pastore, deve stare in mezzo alla gente per conoscere i suoi bisogni e le sue aspirazioni. A volte sarà necessario che cammini davanti alle pecore per guidarle sulla strada giusta, altre volte dovrà mettersi in fondo per accompagnare coloro che sono più lenti ma soprattutto bisognosi di sostegno e di cure. Ma la cosa più importante è che colui che annuncia la Parola ne sia profondamente innamorato e sappia cogliere tutto ciò che può essere più importante e più utile per coloro che lo ascoltano e lo seguono. Il nostro tempo non ci fa più vedere la figura del pastore e delle pecore, dobbiamo solo immaginarlo. Il pastore ama le sue pecore una ad una, dà un nome ad ogni pecora e conosce le sue capacità e le sue difficoltà: quindi sa come comportarsi con loro con un rapporto di intensa familiarità.

 

Buona Domenica

 

Don Luciano

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