Letture, Vangelo e Parola della Domenica 5 Maggio 2024

Pubblicato giorno 13 gennaio 2024 - Commento al Vangelo della Domenica, In home page

Domenica 5 Maggio 2024

Prima lettura  At 10,25-27.34-35.44-48

Dagli Atti degli Apostoli

 

Avvenne che, mentre Pietro stava per entrare [nella casa di Cornelio], questi gli andò incontro e si gettò ai suoi piedi per rendergli omaggio. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Àlzati: anche io sono un uomo!». Poi prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga». Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola. E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo; li sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare Dio. Allora Pietro disse: «Chi può impedire che siano battezzati nell’acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?». E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Quindi lo pregarono di fermarsi alcuni giorni.  Parola di Dio

 

Salmo responsoriale  Sal 97

 

Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.

 

Cantate al Signore un canto nuovo,

perché ha compiuto meraviglie.

Gli ha dato vittoria la sua destra

e il suo braccio santo.

 

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,

agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.

Egli si è ricordato del suo amore,

della sua fedeltà alla casa d’Israele.

 

Tutti i confini della terra hanno veduto

la vittoria del nostro Dio.

Acclami il Signore tutta la terra,

gridate, esultate, cantate inni!

 

Seconda lettura  1Gv 4,7-10

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

 

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui. In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.  Parola di Dio

 

Vangelo  Gv 15,9-17

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».  Parola del Signore.

 

Don Luciano: La Parola della Domenica

Giovanni, nella sua prima lettera, afferma: “Dio è amore”. Da questa affermazione, da tutta la Parola di Dio, ma soprattutto dal comportamento di Gesù, che ha speso la sua vita per tutti, comprendiamo il significato di questa affermazione. Anche se per comprenderlo fino in fondo è necessario che ogni uomo segua il modello che è Gesù, diventando lui stesso amore per tutti, anche per i propri nemici, come Gesù afferma nel discorso della montagna. Se Dio è amore anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri, perché siamo stati generati da Dio, e l’amore ci permette di conoscerlo: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché avessimo la vita per mezzo di lui. Tante volte alcuni cristiani si pongono la domanda: come faccio ad amare Dio? San Giovanni ci fa capire che non tocca a noi amare Dio, ma è lui che ha amato noi e “ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati”. Un’altra domanda interessante può essere: quale è il tetto dell’amore, fino a che punto dobbiamo arrivare? Ce lo dice Gesù nel vangelo di Giovanni, è una parola piccolissima: “come”. “Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore”. Il tetto dell’amore, cioè il massimo che Gesù ci chiede, consiste in questa piccolissima parola: “come”. In pratica Gesù, partendo dall’amore che lui ha ricevuto dal Padre, e che lui ha donato a noi, ci chiede di usare la stessa intensità di questo amore, un amore così grande che arriva a “dare la sua vita per i propri amici…vi ho chiamato amici perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi”. Ho scelto voi perché andiate a portiate a tutti il frutto dell’amore: “Questo vi comando, che vi amiate gli uni gli altri”. È un impegno molto grande che ci ricongiunge col vangelo della scorsa domenica e ci fa comprendere come e perché l’amore vero abbia come frutto la gioia. Ci fa comprendere che l’amore verso gli altri è la gioia piena. È quella gioia che Dio genera amando suo Figlio Gesù e che Gesù manifesta amando i propri discepoli e tutti gli uomini. Il libro degli Atti degli Apostoli risponde ad un’altra domanda: quali sono i confini dell’amore di Dio in noi? Cioè verso chi questo amore deve realizzarsi pienamente: è solo per coloro che praticano la religione ebraica e hanno alle spalle tutta una vita di fede, o può raggiungere altre persone? Pietro, con una strana visione, è invitato alla casa di Cornelio, centurione romano. Quest’uomo e tutta la sua famiglia, quando Pietro inizia a raccontare la storia di Gesù, riceve il dono dello Spirito Santo nello stesso modo in cui gli apostoli lo hanno ricevuto a Pentecoste nel Cenacolo. Di fronte a questa constatazione Pietro da una parte si stupisce che anche sui pagani fosse effuso il dono dello Spirito Santo, dall’altra dichiara: “Chi può impedire che siano battezzati nell’acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?”. Questo fatto è il primo di tanti altri che accompagneranno la predicazione degli apostoli a Gerusalemme, ai confini della Palestina, ad Antiochia e infine a tutto il mondo conosciuto. Rimane tuttavia una domanda: ma quelli che diventano cristiani, devono prima essere inseriti nella religione ebraica attraverso la “circoncisione” e l’osservanza di tutta la legge ebraica? Questo creerà molte discussioni all’interno del gruppo stesso degli apostoli, prima di arrivare all’affermazione: “Basta la fede in Gesù Cristo e nel vangelo”, nulla impedirà che diventi cristiano ogni “pagano” che si accosterà al vangelo.

 

Buona Domenica               Don Luciano

 

 

TOTO PARROCCHIE DEL 5 Maggio 2024  PDF

IBAN PioX